Meditare è difficile. È la prima cosa che si scopre quando ci si siede e si prova a portare l’attenzione al respiro.
La mente vaga come una scimmia impazzita. Ed è normale che lo faccia. È fatta così. Ma può essere allenata.
Non bastano cinque minuti di meditazione per capire di che cosa si tratti. La stessa Mindfulness è un buon metodo per cominciare ed è adatta ai principianti, ma richiede comunque un grosso impegno.
Il corso ufficiale per la riduzione dello stress basato sulla mindfulness, il Protocollo MBSR, dura tre mesi: un incontro di due ore una volta a settimana, quarantacinque minuti di meditazione al giorno da praticare con audio e video, letture, diari da compilare, una giornata intensiva in silenzio e un follow-up dopo un mese dalla fine del corso.
Ed è solo un assaggio. Poi bisognerebbe portare avanti la pratica per tutta la vita, frequentare ritiri, workshop, studiare (e molto). Senza teoria non si potrà mai capire che cosa si stia facendo e mancherebbe la motivazione.
La meditazione è una cosa seria
È un vero peccato vedere una quantità imbarazzante d’influencer con migliaia di followers “insegnare la vita”, pubblicare libri, fare corsi, e il tutto senza avere esperienza, senza aver fatto neanche un corso base di formazione, senza nessuna certificazione.
E sia chiaro, formazione e certificazioni non sarebbero nemmeno obbligatorie in questo Paese, questa è la triste verità, ma per lo meno permette di fare un po’ d’ordine. Ne ho parlato molto nel mio Il libro della consapevolezza. Yoga, meditazione, mindfulness, Gribaudo Editore.
E invece no. Ed ecco nascere insegnanti di Mindfulness che non hanno neanche mai frequentato un Protocollo MBSR come allievi, insegnanti di yoga “tantrici” e di cerchi sciamanici e altre parole a caso.
Ecco uscire libri che vogliono far passare l’idea che facendoti due domande, compilando un paio di esercizi, facendo un minuto di meditazione al giorno, cambierai la tua vita e sarai felice per sempre.
La meditazione è una cosa seria e serve anche e soprattutto per imparare ad accogliere la morte, così come la filosofia, che ha sempre insegnato a morire.
Per insegnare a meditare ci vogliono il giusto rispetto e la giusta preparazione.
Ci vuole disciplina. Ci vogliono istruttori preparati e certificati, con anni di esperienza alle spalle.
È un peccato che l’associazione mentale che fanno molte persone sia: yoga e meditazione = gente ridicola che propone robe fuori di testa e da truffatori (e a volte, purtroppo, è proprio così).
Il mio percorso
Io pratico da più di tredici anni, mi sono formata con professionisti esperti, ho studiato filosofia, sono una giornalista da vent’anni, una scrittrice da sempre, faccio divulgazione cercando di spiegare in parole semplici cose difficilissime.
Il pensiero filosofico orientale non è semplice, è complicatissimo. È filosofia, appunto. Non si tratta di vestirsi di bianco, mettere quattro collanine, le mani in preghiera e salutare con namasté.
Ho un passato da alcolista, ho fatto uso di droghe, ho sofferto di ansia, di attacchi di panico, di depressione, di un disturbo ossessivo compulsivo e ho preso psicofarmaci e sono stata in cura da vari psicologi per molto tempo.
Ne sono fuori ormai da vent’anni, e non ne avevo ancora mai parlato in modo esplicito.
(Scopri chi sono cliccando qui).
Ma ora, finalmente, è giunto il momento di farlo. Sono pronta. Nel prossimo libro racconterò molto di me.
E perché proprio adesso?
Meditare è un percorso faticoso che vi servirà soprattutto quando le cose si faranno difficili.
E solo oggi, dopo anni di pratica e di studio, sento davvero di poter essere d’aiuto e di avere qualcosa da trasmettere, proprio perché non ho avuto una vita semplice, non ho avuto la strada spianata, non sono figlia di papà, mi sono fatta da sola e sono praticamente una sopravvissuta.
Meditare è difficile. Vivere è difficile. E se avrete imparato che la meditazione è perfezione e “salutismo”, cosa accadrà quando vi ritroverete con il cancro, quando dovrete affrontare un grave lutto, quando perderete una gamba, avrete un rovescio finanziario, divorzierete o altre disgrazie simili?
Non vi basterà guardare un reel su Instagram del vostro bellissimo e patinato influencer.
Non sprecate la meditazione.