Meditare sul suono delle campane “tibetane” è un’esperienza unica che permette di lavorare sul ruolo dell’accettazione e del lasciar andare, per cogliere al meglio l’impermanenza di pensieri, emozioni e sensazioni.
Ci si sdraia a terra sul proprio tappetino o si sta seduti su una sedia mentre l’istruttrice suona le campane, e ci si abbandona completamente alle vibrazioni sonore.
Alla fine della pratica, si tiene anche un momento di condivisione per raccontare come è andata e cosa è avvenuto durante l’esperienza.
Dejanira, oltre a essere istruttrice certificata di Protocolli mindfulness, insegnante di yoga e meditazione, scrittrice e giornalista, è anche Master di strumenti di meditazione di terzo livello.
Il suono delle campane sembra quasi magico, ha la capacità di rilassare e di sciogliere le tensioni. La mente entra in meditazione con maggiore facilità.
Diminuisce la percezione del dolore, aiuta a ridurre gli stati ansiosi, depressivi e lo stress.
Quest’iniziativa si sta diffondendo anche negli ospedali, nelle residenze sanitarie e negli hospice, come per esempio al Pio Albergo Trivulzio di Milano e negli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza del Gruppo San Donato
Perché la parola “tibetane” è tra virgolette? Perché non si conosce l’origine di queste ciotole; Dejanira ne ha parlato molto anche nel suo saggio Il pensiero tibetano. Comprendere la via buddhista alla pace della mente (Giunti).
Eppure, in Occidente, hanno preso il nome di campane “tibetane”, perché c’è chi dice che arrivino proprio dal misterioso e affascinante Tibet.
Sicuramente, però, l’uso che se ne fa oggi per massaggi e meditazioni ha origini occidentali.
Bagno di suoni
1 ora
Minimo 5 partecipanti
40 euro
Massaggio sonoro
1 ora
90 euro
Prezzo per il Massaggio sonoro individuale. 40 euro a persona per il Bagno di suoni in gruppo.