Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io
Vi proponiamo una poesia che ci piace molto e che cita spesso anche Jon Kabat-Zinn, fondatore del movimento Mindfulness.
L’autore è il Premio Nobel Derek Walcoyy.
Godetevela, assoporate con consapevolezza ogni passaggio, e imparate ogni giorno ad amare di nuovo lo straniero che è in voi.
Impariamo ad amarci, a volerci bene, a prenderci cura di quell’Io che è in noi, e che troppe volte non abbiamo ascoltato.
Ritroviamolo, rendiamogli onore. Accogliamolo con una festa.
“Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io”
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.