Jalāl al-Dīn Muḥammad Rūmī, conosciuto semplicemente come Rūmī, è stato un poeta, filosofo e mistico persiano. Fu un esponente del sufismo, la componente mistica dell’Islam.
Con le sue poesie predicava l’amore per l’Assoluto, la congiunzione con l’Essere, oltre il tempo e lo spazio.
Anche lui, come tutti i mistici, riteneva la contemplazione nel silenzio l’unica vera via per la luce.
Solo abbandonando ogni vana parola, pensiero e opinione ci si può elevare.
Qui sotto vi propongo una poesia di Rūmī che amo moltissimo.
La poesia La locanda è una metafora perfetta per raccontare tutto ciò che accade nel momento in cui ci sediamo a meditare per familiarizzare con la nostra mente.
Entreranno molti ospiti, proprio come avviene in una locanda, e starà a noi accoglierli, riconoscerli e accettarli nel migliore dei modi.
La locanda è anche metafora della vita stessa. Ci sarà sempre qualcosa di nuovo che si paleserà alla porta: la gioia, la depressione, la consapevolezza (mindfulness).
Rūmī ci consiglia di dare il benvenuto a tutti.
Buona lettura!
La locanda
L’essere umano è una locanda,
ogni mattina arriva qualcuno di nuovo.
Una gioia, una depressione, una meschinità,
qualche momento di consapevolezza arriva di tanto in tanto,
come un visitatore inatteso.
Dai il benvenuto a tutti, intrattienili tutti!
Anche se è una folla di dispiaceri
che devasta e violenta la casa
spogliandola di tutto il mobilio,
lo stesso, tratta ogni ospite con onore:
potrebbe darsi che ti stia liberando
in vista di nuovi piaceri.
Ai pensieri tetri, alla vergogna, alla malizia,
vai incontro sulla porta ridendo,
e invitali a entrare.
Sii grato per tutto quel che arriva,
perché ogni cosa è stata mandata
come guida dell’aldilà.