La mindfulness come rimedio per l’ansia

La mindfulness come rimedio per l’ansia può essere utile. Ma cerchiamo di capirne di più.

 

Meditare non vi farà stare sempre bene.

 

Lo so, detto da una che insegna mindfulness può risultare un po’ come darsi la zappa sui piedi.

 

Ma c’è un mito da sfatare riguardo alla meditazione.

 

La Mindfulness non cambierà i vostri pensieri e non vi farà diventare improvvisamente felici e contenti come nelle favole.

 

Non farà sparire la vostra ansia e non vi porterà a pensare che “andrà sempre tutto bene”, perché la mindfulness non è “pensiero positivo”.

 

E allora, a cosa mi serve?

 

Mindfulness vuol dire consapevolezza, significa iniziare a essere presenti.

 

I vari tipi di meditazione proposti durante un corso di mindfulness, permettono di entrare in una dimensione nuova, di “essere” e non di “fare”, di ascolto e di osservazione.

 

Ci vogliono impegno, disciplina, pratica e allenamento.

 

Mindfulness non vuol dire mettersi a recitare mantra di cui non si sa nemmeno il significato o ripetersi frasi motivanti o dispensare sorrisi anche quando non c’è nulla per cui sorridere.

 

La meditazione è autenticità, è imparare a stare con le cose così come sono, senza l’angoscia di doversi sentire in un determinato modo che spesso oltretutto ci viene imposto dall’esterno.

 

E allora che senso ha iniziare a meditare, vi chiederete?

 

La mindfulness come rimedio per l’ansia

 

Stare seduti a osservare il proprio respiro (una delle varie pratiche di mindfulness proposta durante il Protocollo MBSR) vi aiuterà a prendere consapevolezza di come state davvero, nel profondo, di come vi sentite, di come si comporta un’emozione, un pensiero o una sensazione.

 

Prendiamo l’ansia.

 

Stiamo meditando, siamo seduti immobili e seguiamo l’inspirazione e l’espirazione.

 

A un certo punto notiamo che il cuore batte più forte del solito, che il respiro è corto e non ampio, è un po’ affannoso.

 

Magari non ce ne eravamo nemmeno accorti prima di sederci, di fermarci, ma ora non possiamo fare finta di nulla.

 

Stiamo con quelle sensazioni, vediamo come si comportano nel momento in cui diamo loro la nostra attenzione, tutta la nostra cura, senza giudicare, senza criticare.

 

Continuiamo a respirare, non dobbiamo fare altro.

 

Notiamo che la situazione non cambia, e va bene così, è quello che c’è in quel momento.

 

Non dobbiamo cambiare proprio nulla ma conoscere a fondo la nostra ansia, capire come si manifesta, come è fatta, quanto dura, quanto è forte.

 

Il nostro tempo da dedicare alla meditazione è terminato

 

Ci alziamo dal cuscino con la nostra ansia, torniamo alla nostra vita di tutti i giorni forse anche un po’ contrariati.

 

Avremmo voluto vedere scomparire l’ansia, e invece no, se ne sta lì con noi, perché l’ansia, in realtà, ci vuole dire qualcosa, ma noi non le diamo attenzione, non la ascoltiamo.

 

Magari non siamo nemmeno consapevoli del perché abbiamo l’ansia, cosa è successo; se ci siamo svegliati così o se qualcuno ci ha detto qualcosa che ha risvegliato quella sensazione, oppure se un pensiero sta generando quell’ansia, magari riguardo al futuro o a qualcosa successo in passato.

 

Ora non ha importanza.

 

Ora, noi, quell’ansia la vediamo, la sentiamo e non la cacciamo via.

 

Nel momento in cui dovremo affrontare qualcosa che ci crea ansia o che la farà aumentare -grazie all’osservazione durante la meditazione- sapremo che cos’è, non la temeremo e la sapremo riconoscere.

 

Avremo imparato a leggere i segnali e non ci faremo travolgere da lei, non si trasformerà in panico, non sarà più una cosa ingestibile e spaventosa.

 

Non reagiremo in maniera automatica, istintuale, senza nemmeno renderci conto di quello che sta accadendo.

 

La maggior parte delle volte sapremo tenere a bada la situazione.

 

A volte no, certi giorni, invece, l’ansia se ne andrà da sé, soprattutto se verrà ascoltata, finalmente, anche e soprattutto durante la pratica formale di meditazione sul respiro.

 

Questo può cambiare veramente le cose, alleggerirle, e non il ripetersi “quanto la vita sia meravigliosa” anche quando non lo è.  

 

Andiamo avanti, proviamo a non farci travolgere dagli eventi, facciamo del nostro meglio, e sarà già tantissimo.

 

 

 

Foto e testo di Dejanira Bada

Related Posts